𝗢𝗹𝘁𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝟰𝟬% 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘃𝗲𝘁𝘁𝘂𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗶𝗿𝗰𝗼𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗵𝗮 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗱𝗶 𝟭𝟲 𝗮𝗻𝗻𝗶 e di queste, circa la metà — pari al 20% del totale — è addirittura antecedente alla normativa Euro 4, quindi immatricolata prima del 2006 e con almeno 19 anni di anzianità.

Un quadro che rallenta i rinnovi, riduce i volumi di vendita di nuove auto e mette sotto pressione le reti dei concessionari, già alle prese con costi fissi elevati e target crescenti imposti dalle case madri.

Il problema è particolarmente accentuato in molte aree del Sud Italia.
– In 𝗕𝗮𝘀𝗶𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗮 l’età media delle vetture ha raggiunto 13 anni e 9 mesi
– Seguono 𝗠𝗼𝗹𝗶𝘀𝗲 (13 anni e 7 mesi), 𝗖𝗮𝗹𝗮𝗯𝗿𝗶𝗮 e 𝗦𝗶𝗰𝗶𝗹𝗶𝗮 (13 anni e 6 mesi), 𝗦𝗮𝗿𝗱𝗲𝗴𝗻𝗮 (13 anni e 1 mese).

Le regioni più virtuose sono invece:
– 𝗧𝗼𝘀𝗰𝗮𝗻𝗮, con un’età media di 10 anni e 7 mesi
– 𝗟𝗼𝗺𝗯𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮 (11 anni e 1 mese), 𝗟𝗮𝘇𝗶𝗼 (11 anni e 2 mesi) 𝗘𝗺𝗶𝗹𝗶𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗮 (11 anni e 5 mesi) e 𝗣𝗶𝗲𝗺𝗼𝗻𝘁𝗲 (11 anni e 7 mesi)

Questo squilibrio territoriale evidenzia come il mancato rinnovo del parco circolante sia un freno concreto allo sviluppo del settore.
Per i dealer, significa minore traffico in salone, minore rotazione dello stock e maggiore difficoltà a raggiungere i target commerciali.
In un contesto di margini sempre più ridotti, l’anzianità del parco auto non è solo un problema ambientale, ma un tema strategico che impatta direttamente sul conto economico delle concessionarie.

Serve una risposta strategica e concreta:

⚙️ 𝗥𝗼𝘁𝘁𝗮𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝘂𝘀𝗮𝘁𝗼
Costruire offerte mirate e segmentate per intercettare chi guida ancora veicoli Euro 3 o più datati.

📈 𝗣𝗼𝘀𝘁-𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗮 𝗲𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲
Un parco anziano genera più manutenzioni: un’officina ben organizzata può garantire ricavi stabili e margini solidi.

💬 𝗖𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗿𝗶𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗼
Non basta attendere incentivi statali: serve educare il cliente sul valore economico, ambientale e di sicurezza del cambio veicolo.